Anoressia Nervosa - Psicologo Prato Iglis Innocenti

Anoressia Nervosa

Cosa è l’anoressia nervosa?

L’Anoressia Nervosa è uno dei più comuni Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione.
E’ caratterizzata da una forte diminuzione della quantità di cibo mangiato con conseguente perdita di peso.
Una persona soffre di Anoressia Nervosa quando, riducendo o interrompendo la consueta alimentazione, scende significativamente al di sotto del peso normale previsto per età, altezza e sesso.
Alcuni individui affetti da Anoressia Nervosa possono “ridursi” a pesare non più di 35 chili. Nelle donne tale magrezza può portare alla totale scomparsa dei depositi di grasso corporeo e delle mestruazioni, nonché la perdita di tutte le rotondità classiche della figura femminile, con parziale eccezione delle mammelle.

Tre caratteristiche essenziali dell’Anoressia Nervosa:

  • Persistente restrizione nell’assunzione di calorie;
  • Intensa paura di aumentare di peso o di diventare grassi, oppure un comportamento persistente che interferisce con l’aumento di peso;
  • Presenza di una significativa alterazione della percezione di sé relativa al peso e alla forma del corpo.

Si tratta di un disagio che colpisce nell’80% dei casi individui di sesso femminile, all’epoca della pubertà o negli anni immediatamente seguenti, in genere tra i 13 e i 20 anni. Anche se c’è da registrare un considerevole aumento della malattia tra gli uomini. Infatti, fino al 2000, infatti, la componente maschile rappresentava l’1%, oggi è balzata a un 10% tra gli uomini fra i 25 e i 40 anni e al 20% nella fascia d’età fra i 13 e i 17 anni.

L’Anoressia Nervosa insorge comunemente durante l’adolescenza o la prima età adulta ma in letteratura esistono casi di esordio sia tardivo che precoce. L’esordio è spesso associato a un evento stressante mentre il decorso e la remissione sono estremamente variabili.
Per quanto riguarda il decorso, per esempio, alcuni guariscono completamente dopo il primo episodio, salvo sporadiche recidive, mentre altri vanno incontro a un decorso cronico nel corso degli anni. La maggior parte degli individui che soffrono di anoressia nervosa vanno incontro a remissione entro 5 anni dalla manifestazione.

Si distinguono due forme di Anoressia Nervosa:

  • con restrizioni, la perdita di peso è ottenuta principalmente attraverso la dieta, il digiuno e/o l’attività fisica eccessiva, senza ricorrenti episodi di abbuffata o condotte di eliminazione;
  • con abbuffate/condotte di eliminazione, forma in cui l’individuo ha presentato ricorrenti episodi di abbuffata o condotte di eliminazione mediante, ad esempio, vomito autoindotto, uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi.

In queste persone vi è, come caratteristica cognitiva, una percezione ed un valore attribuiti all’aspetto fisico ed al peso corporeo distorti. Infatti, si sentono grasse in riferimento alla totalità del loro corpo, altre pur ammettendo la propria magrezza, percepiscono come “troppo grasse” alcune parti del corpo, in genere l’addome, i glutei, le cosce.
Possono adottare le tecniche più disparate per valutare dimensioni e peso corporei, compreso il pesarsi di continuo, il misurare ossessivamente parti del corpo e l’uso persistente delle specchio per controllare le zone percepite come “grasse”. Negli individui con Anoressia Nervosa i livelli di autostima sono altamente influenzati dalla percezione della forma e del peso corporeo. La perdita di peso viene spesso considerata come una conquista ragguardevole e un segno di straordinaria autodisciplina, mentre l’aumento di peso viene percepito come una inaccettabile mancanza di autocontrollo.

Le persone affette da disturbi alimentari spesso non riconoscono o non ammettono di essere malate con il risultato di avere delle grosse resistenze nel sottoporsi a cure adeguate. Se non viene trattata in maniera adeguata l’Anoressia può diventare una condizione permanente e nei casi gravi può condurre alla morte, che solitamente avviene per suicidio o arresto cardiaco.

Sintomi dell’anoressia nervosa

Principali criteri descrittivi dell’Anoressia Nervosa secondo il DSM-5 (2014)

  • Restrizione nell’assunzione di calorie in relazione alle necessità, che porta a un peso corporeo significativamente basso nel contesto di età, sesso, traiettoria di sviluppo e salute fisica. Il peso corporeo significativamente basso è definito come un peso inferiore al minimo normale oppure, per bambini e adolescenti, meno di quello minimo previsto.  
  • Intensa paura di aumentare di peso o di diventare grassi, oppure un comportamento persistente che interferisce con l’aumento di peso, anche se significativamente basso.  
  • Alterazione del modo in cui viene vissuto dall’individuo il peso o la forma del proprio corpo, eccessiva influenza del peso o della forma del corpo sui livelli di autostima, oppure persistente mancanza di riconoscimento della gravità dell’attuale condizione di sottopeso.  
  • Specificare quale:
    • Tipo con restrizioni: Durante gli ultimi 3 mesi, l’individuo non ha presentato ricorrenti episodi di abbuffata o condotte di eliminazione (per es., vomito autoindotto, uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi). In questo sottotipo la perdita di peso è ottenuta principalmente attraverso la dieta, il digiuno e/o l’attività fisica eccessiva.
    • Tipo con abbuffate/condotte di eliminazione: Durante gli ultimi 3 mesi, l’individuo ha presentato ricorrenti episodi di abbuffata o condotte di eliminazione (per es., vomito autoindotto, uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi).  
  • Specificare la gravità attuale:
    Il livello minimo di gravità si basa, per gli adulti, sull’attuale indice di massa corporea (IMC) (si veda sotto) oppure, per bambini e adolescenti, sul percentile dell’IMC. I range sono derivati dalle categorie dell’Organizzazione mondiale della sanità per la magrezza negli adulti; per bambini e adolescenti, dovrebbero essere utilizzati i percentili dell’IMC corrispondenti. Il livello di gravità può essere aumentato al fine di riflettere sintomi clinici, il grado della disabilità funzionale e la necessità di una supervisione  
  • Lieve: IMC ≥ 17 Kg/m2 ;
  • Moderata: IMC 16-16.99 Kg/m2 ;
  • Grave: IMC 15-15.99 Kg/m2 ;
  • Estrema: IMC < 15 Kg/m2 .

Come curo l’anoressia nervosa?

L’approccio terapeutico che utilizzo ai fini del trattamento dell’Anoressia Nervosa combina la terapia Cognitivista Costruttivista con la terapia Cognitivo-Comportamentale. L’approccio Cognitivo-Costruttivista per la cura dell’Anoressia Nervosa mira ad evidenziare le componenti psicologiche, emotive e relazionali che hanno contribuito all’esordio e al mantenimento nel tempo di questo disturbo.

Si analizzano il contesto emotivo, cognitivo e comportamentale (famiglia di origine, primi legami di amicizia, prime relazioni sentimentali, struttura di personalità) in cui l’Anoressia Nervosa ha fatto il suo esordio e si è sviluppata nel tempo.

Mediante questo approccio si punta a lavorare sull’investimento psicologico ed emotivo che il soggetto fa sul peso e le forme corporee, che diventano l’unico o il principale fattore in base al quale esse calcolano il proprio valore personale: in particolare, lavoro sulla percezione di sé (bassa autostima) e degli altri, nonché sulla paura del giudizio che contraddistingue questo tipo di disturbo.

Inoltre, vado ad agire sulle situazioni ambientali contingenti che rinforzano questo disturbo, come ad esempio un rapporto disfunzionale con la propria famiglia. L’obiettivo finale della terapia è quello di restituire la fiducia verso se stessi, costruire il concetto di valore del Sé, migliorando l’autostima e l’autoefficacia percepita, con il risultato finale di una maggiore partecipazione attiva nella propria vita e maggiore percezione di benessere.

A fianco del precedente approccio, utilizzo una serie di tecniche e strategie di intervento appartenenti alla terapia cognitivo-comportamentale: l’obiettivo principale è la modificazione dell’idea che il peso e le forme corporee costituiscono l’unico o più significativo metro di misura del proprio valore e della propria persona. Diventa molto importante lavorare su tre punti fondamentali:

  • Normalizzazione del peso, puntando sull’interruzione dei comportamenti di controllo del peso (restrizione alimentare e condotte di eliminazione);
  • Lavorando sulla propria immagine corporea, sulla valutazione di sé (bassa autostima) e i rapporti interpersonali;
  • Mantenimento dei risultati e prevenzione delle ricadute.

Il trattamento dell’Anoressia Nervosa nei casi più gravi, cioè quelli in cui la riduzione del peso supera valori soglia importanti (inferiore al 25%), con presenza di complicazioni mediche, di amenorrea, presenza di un ambiente familiare sfavorevole etc., dovrebbe essere effettuato in strutture ospedaliere di riabilitazione, da una equipe multidisciplinare composta da medici (con competenze internistiche e psichiatriche), psicologi-psicoterapeuti, dietisti e personale infermieristico.