Durante una seduta... - Psicologo Prato Iglis Innocenti

Durante una seduta…

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Mi capita spesso che mi venga chiesto Durante una seduta cosa succede?, “Cosa vi dite tu e il paziente solitamente?”, “Sono tutte uguali le sedute? Oppure cambiano l’una dall’altra?”.

Molte persone sono comprensibilmente curiose di capire cosa realmente accada durante una seduta di psicoterapia. Mi capita anche che una persona, intenzionata a venire in terapia da me, mi contatti prima via cellulare o email per avere queste informazioni.

La risposta non è facile, ma cerco di spiegare basandomi sulle mie esperienze e sensazioni.

Accade tutto e accade nulla!

“Accade tutto” perché in una seduta si inseguono una miriade di pensieri, parole, emozioni, comportamenti, microcosmi di gesti e movimenti del corpo, tutto a rappresentare una trama intricata di significati personali e psicologici molto significativi riguardanti il paziente.

“Accade nulla” perché, rispetto a quello che si immagina, durante una seduta difficilmente accadono rivelazioni che fanno gridare al paziente “Ora so la verità!”. In tanti anni che lavoro raramente ho trovato “segreti” da svelare. Pertanto, la soluzione di un problema difficilmente arriva con un forte ed unico boato rumoroso!  In realtà, ci vuole tempo, e alle volte alcune sedute possono sembrare “vuote”, ma poi, ad un certo punto, tutto torna! Come in quei giochi percettivi in cui si rimane per alcuni minuti a fissare un’immagine fatta di punti e linee apparentemente senza senso, ed improvvisamente vedi l’immagine principale emergere dal caos!

Forme e fasi

Una seduta può avere molte forme e diverse fasi. Alle volte, la persona sente il bisogno di “rovesciare” il proprio mondo interno sotto forma di parole che inseguono i pensieri in maniera vorticosa.  Una sorta di flusso di coscienza.

Altre volte, ci sono silenzi, anche molto lunghi e profondi. Il silenzio non è “assenza”, ma anzi. Il silenzio è “presenza”, forse anche più rumorosa e potente di molte parole. In un silenzio la persona può comunicare molto: ansie, incertezze, dolore, angoscia, paura, rabbia, provocazione, sfida. Saper scrutare nel silenzio è molto importante per un terapeuta. È una sorta di “corridoio in penombra” dentro il paziente, ma che rivela un mondo spesso fatto di luce.

Come ho avuto modo di spiegare in altri post, le sedute sono spazi di incontro, che due persone costruiscono insieme al fine di arrivare all’obiettivo preposto. Non ci sono percorsi preconfezionati, e questo forse è la cosa che più amo del mio lavoro: non dare mai niente per scontato solo perché ho avuto già un’esperienza simile con un altro paziente. Ogni persona costruisce una seduta a sé, con un colore, una musicalità, una sensibilità diversa dagli altri.

Questo è ciò che rappresenta il mistero più complicato e affascinante nel tentativo di aiutare le persone che mi chiedono aiuto.