Paura che vada tutto….bene! - Psicologo Prato Iglis Innocenti

Paura che vada tutto….bene!

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Paura che vada tutto male! È questa la paura che solitamente ci pervade. Il timore che i nostri sforzi possano essere infruttuosi e che tutto porti ad un fallimento.

Ma avete mai avuto paura di essere felici? Paura che vada tutto bene?

Può suonare strano, se non addirittura paradossale. Ma, in realtà, è più frequente di quanto si possa immaginare. Ed inoltre, è un piccolo veleno che si nasconde dietro molte scelte che prendiamo nel nostro quotidiano.

Tecnicamente viene definita “cherofobia“. Attenzione però! Non è una patologia ufficiale: nel senso che non è diagnosticabile! Si tratta, più che altro, di una tipologia di disturbi di ansia, ancora oggetto di studio, che può assumere molte forme (sensazioni, pensieri e comportamenti).

Quando, allora, la felicità può essere una minaccia?

Ci sono due aspetti in particolare, che andremo qui di seguito ad analizzare, i quali portano al timore di essere felici, alla paura che vada tutto bene.

 

La felicità come paura di perdere il controllo

Molti pazienti mi raccontano di non riuscire a godere del proprio piacere, sia che provenga da attività ludiche (es., sport, giocare alla playstaion) o sessuali e/o alimentari. Spesso questa difficoltà nel provare il piacere è legata ad una paura sottostante: la gratificazione di un bisogno, essere felici e appagati, lasciarsi andare, viene vissuto con il timore di perdere il controllo. Ovvero, lasciarsi andare anche solo una volta potrebbe condurci ad una costante deriva che, alla fine, ci porterà a qualcosa di peggiore e inaccettabile.

Un esempio. Immaginate una persona che è sempre attenta alla linea. Ogni volta che si siede a tavola sa perfettamente cosa deve mangiare e cosa deve evitare. Ma un giorno potrebbe aver voglia “di qualcosa di buono”, come diceva una nota pubblicità. Un cioccolatino, un pezzo di torta o semplicemente una porzione in più di pasta.

Che fare?

Ed è qui che si innesca il pensiero fobico: “Se mangio quel pezzo di torta, va a finire che poi mando a rotoli tutta la mia dieta, mi conosco!”. Questa paura di perdere il controllo fonda le radici in una bassa autostima, una significativa sfiducia nei nostri mezzi, nelle nostre risorse. È qui che molte persone si perdono.

Al contrario, è molto importante che ciascuno di noi abbia presente le proprie fragilità, ma anche e soprattutto le proprie capacità, le proprie risorse. E’ necessario ridefinire i nostri confini “reali”, sapendo dove possiamo arrivare, ed essere capaci  di affidarci a noi stessi. E’ molto importante sentirsi liberi di poter saggiare anche le nostre fragilità e debolezze, confidando che, lasciarsi andare una volta, non porti necessariamente ad un fallimento!

 

Paura di perdere la felicità

Un’altra forma di paura della felicità si traduce nel timore che questa ci possa essere sottratta. In questi casi può entrare in moto una specie di “legge di compensazione“: siccome sono felice oggi, domani dovrà andarmi male per forza! Così, si instaurano meccanismi, spesso impliciti, di auto-sabotaggio per evitare di raggiungere la nostra serenità ed evitare, così, di perderla soffrendo molto. Paura che vada tutto bene per non avere futuri scenari infausti!

Come si traduce questa forma paura della felicità?

Molte persone, senza rendersene conto, possono far finire una relazione preventivamente per paura che diventi qualcosa di importante e, quindi, che possa finire quando si è davvero molto innamorati. In altre parole, pensano “Ti lascio prima che tu mi lasci!”. E così, cominciano a lasciare dietro di sé una fiumana di “cadaveri affettivi“: tante relazioni interrotte, anche bruscamente, magari per motivi futili, solo perché stava diventando qualcosa di serio e, pertanto, di pericoloso!

Una volta, un noto presidente degli Stati Uniti disse:”Per prevenire gli incendi, dovremmo tagliare gli alberi”. Beh, in un certo senso può essere una soluzione: gli incendi in questo modo non possono scoppiare. D’altro canto, pure l’ossigeno viene meno!

Cosa fare, dunque, in questi casi?

Dobbiamo accettare qualche rischio quando ci esponiamo con qualcuno, soprattutto da un punto di vista affettivo. E questo vale anche per la felicità: è probabile che questa ci possa essere sottratta, o che muti con il volgere del tempo. Ma è proprio questo a rendere prezioso un momento, un evento o una relazione. D’altronde, l’arcobaleno non esisterebbe senza che il sole e la pioggia s’incontrino a metà strada!!