Psicologia e Covid-19 da Prato - Psicologo Prato Iglis Innocenti

Psicologia e Covid-19 da Prato

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Ad oggi il problema del Covid-19 si incrocia prepotentemente con gli aspetti emotivi e con la nostra psicologia.

Non mi soffermerò sui dati. Semplicemente accennerò ad alcune evidenze che osservo nella mia esperienza di psicologo a Prato.

Molte sono le persone che mi richiedono un aiuto in questo periodo. Alcuni individui per problematiche presenti da molto tempo (ansia, depressione etc). Altri, invece, per alcune emerse solo di recente. Però, tutte queste problematiche sono accomunate da una “presenza” che condiziona prepotentemente e inasprisce la condizione psicologica: il Covid-19.

 

Chi è il colpevole?

Non si tratta del virus in sé. Ma di tutto ciò che ruota intorno ad esso oramai da un anno.

Siamo stanchi, siamo afflitti. Viviamo la nostra vita con questa “eminenza grigia” che ci guarda da dietro l’angolo. La paura di avere contratto il virus o di essere veicoli di contagio ci segue come un predatore affamato.

Inoltre, come se non bastasse, noto nei miei pazienti l’emergere di un lamento arrabbiato verso i mass media e i giornali. In effetti comincia ad emergere una certa repulsione nella gente che la porta a non sopportare il sensazionalismo con cui molti giornali e telegiornali riportano le notizie. Sembra più una “esibizione” della notizia, piuttosto che una divulgazione. Non viene messa in discussione la veridicità delle informazioni, bensì la modalità con cui vengono diramate e/o commentate.

In effetti, le informazioni spesso ci arrivano confuse. Inebriate, spesso, da senso di emergenza imperante che devia l’attenzione dello spettatore o del lettore dall’informazione stessa. Il turbamento si esprime in un volteggio di pensieri negativi, di paura dell’ignoto, di una impotenza appresa rispetto i sacrifici fino ad oggi fatti. Tutto ciò non fa altro che peggiorare la nostra angoscia.

Una donna mi raccontava di sentire inutile svegliarsi la mattina perché le metteva angoscia il sapere con precisione a quali notizie sarebbe andata incontro: “Entro le 10 arrivano le notizie del governo sulla situazione vaccini  contro la pandemia e le varie misure di contenimento, alle 12 circa il Presidente della Regione Giani su Facebook dirama il bollettino della Toscana, dopo le 14 sui siti di Prato ci sono i dati riferiti al nostro comune, e dopo le 17 i dati nazionali! Dottore non se ne esce!”.

In effetti, ogni giorno questa situazione risulta essere molto martellante. Toglie il fiato avere tutti i giorni notizie sul virus. Mi piacerebbe che questa “infodemia” , come è stata ribattezzata, non dilaghi eccessivamente. Ritengo sia necessario tenere conto degli effetti psicologici delle modalità con le quali si informano le persone. Alle volte una sola parola, o la modalità con cui viene costruita una frase, possono cambiare l’impatto psicologico ed emotivo di una notizia. Gli studi di psicologia su questo sono tantissimi.

In conclusione, dobbiamo continuare a lottare, tenendo i pugni serrati e i denti stretti. Sono convinto (e non è fede, bensì fiducia) che questo virus abbia i giorni contati. Però ancora non è il momento di abbassare la guardia. Chiunque abbia difficoltà, si faccia aiutare. Ci sono gli amici, i parenti, gli sconosciuti. Ci sono i servizi sul territorio, psicologi e psicoterapeuti, il proprio medico.

Infine, lascio un link relativo ad un bell’articolo del nostro Presidente dell’Ordine degli Psicologia dott. Lazzari sul Covid-19 e psicologia: link. Credo possa essere interessante, e offra alcuni spunti di riflessione.